API OPERAIE parte I

API OPERAIE parte I

Aprile 12, 2021 Api operaie Il superorganismo alveare 0
Favo di Covata api operaie

Iniziamo a conoscere più da vicino il superorganismo alveare partendo dalle api operaie che ne costituiscono la parte più numerosa.

L’ape operaia nasce da un uovo fecondato deposto dalla regina sul fondo della celletta. La celletta standard da noi fornita con il foglio cereo misura 5,4 mm ma se costruita naturalmente dalle api è leggermente più piccola. L’uovo pesa circa 0,15 mg ed è lungo circa 1,3 mm. La regina lo depone perpendicolarmente rispetto al favo e si inclina fino ad appoggiarsi sul fondo della celletta il terzo giorno dalla deposizione. Il quarto giorno dall’uovo nasce una larva del peso di 3,4 mg che in cinque giorni cresce fino a 155 mg. Le api operaie nutrono la larva per i primi due giorni con pappa reale, il terzo giorno con pappa reale e polline e gli altri due giorni con miele e polline. 

La pappa reale, o gelatina reale, è un alimento estremamente completo. Viene prodotta dalle api operaie attraverso le ghiandole ipofaringee e mandibolari. E’ composta da zuccheri (14,5%), grassi (4,5%), proteine (13%), acqua (66%), vitamine e oligoelementi. 

Tra l’ottavo e il nono giorno le api operaie opercolano la celletta, cioè la chiudono con un coperchio di cera porosa. L’ape perfettamente formata rosicchierà l’opercolo per uscire il ventunesimo giorno dalla deposizione dell’uovo. 

Conoscere queste informazioni è molto importante per gli apicoltori. Ci permettono di valutare, ad esempio, se la regina sta deponendo nel modo corretto oppure ci forniscono le tempistiche per effettuare i trattamenti antivarroa. 

Le api operaie possono essere estive o invernali. Quelle estive hanno una vita breve che va dai 15 ai 45 giorni mentre quelle invernali vivono dai 170 ai 230 giorni. Sembra che il responsabile di questa diversità nell’aspettativa di vita sia l’ormone giovanile presente nell’emolinfa (il sangue delle api). Questo ormone dà degli stimoli ancora a noi sconosciuti. Nell’addome delle api invernali si riscontra anche la presenza di un corpo grasso che manca in quelle estive e gli permette di superare l’inverno.

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